mercoledì 9 aprile 2008

Parole In Free Mood (Parte III)

E così eccoci arrivati all'ultima parte del mio "fluss of consciousness", chissà magari che non ci sia un seguito...ai posteri l'ardua sentenza...intanto leggetevi questo, e grazie per i commenti numerosi :D XD

Quella libertà che sentivo così vicina, improvvisamente sparisce. Mi ritrovo davanti ad una villetta su una collina della Riviera Ligure. È ormai sera, quando raggiungo il piccolo paesino a pochi chilometri dalla “vita”, dalle feste sulla spiaggia e dallo “struscio” del centro. Giusto per vedere chi sfoggia il vestito più elegante o all’ultima moda. Non mi interessa tutto ciò, voglio solo stare sola, sola con me stessa per capire quello che voglio veramente. Quello che vorrei, che potrei essere e che sono. E, perché no, magari essere una persona migliore, o, forse, peggiore. Sono davanti al cancelletto della villetta. Mi volto verso il ripido “caruggio” dove il misterioso motociclista mi ha scaricato. Chissà se lo rivedrò. Già chissà…magari molto prima di quanto pensi. Ma non sono domande alle quali, in questo momento so rispondere, e nemmeno mi interessa rispondere. Infilo la chiave nella serratura e la giro, stranamente è facile da aprire. La casa sembra in disuso da una vita. Con me ho solo un piccolo zaino, con l’occorrente base : spazzolino, dentifricio, un cambio, un bikini rosso, un paio d’infradito ed un telo mare. Nient’altro. Sono certa che non mi servirà altro. Davanti a me ora c’è la porta della veranda. Apro anch’essa, senza troppi problemi. Poso lo zaino sul tavolino. Ed apro la vera e propria porta di casa. Entro dentro, ed improvvisamente sono colta da un dejà vu. Mi ritornano alla mente, vecchi ricordi. Ricordi di un’infanzia e di una giovinezza estive passate in questa casa. Sono nella sala da pranzo. Un tavolo di forma quadrangolare con attorno 4 sedie in legno, ancora in buono stato. All’interno della stanza ci sono dei mobili che dovrebbero contenere stoviglie e bicchieri, in realtà contengono libri di autori illustri, come Dante, Ovidio, Virgilio, Omero e tutti gli altri. Come ricordavo. Continuo la perlustrazione della casa. Alla mia destra si sviluppa un’altra piccola stanzetta, dove c’è un divano letto di quelli matrimoniali, disfatto. Qualcuno deve averci dormito un po’ di tempo fa. Un’anima che cerca se stessa come me, probabilmente. Una credenza accanto al letto che fa da comodino. Accanto a questa stanzetta si sviluppa il cucinino. Sulla cucina a gas c’è una caffettiera e sul mobiletto accanto una tazzina da caffè con la zuccheriera. Quello prima di me, deve essere andato via in fretta e furia, dal momento che non ha avuto nemmeno il tempo di mettere a posto la casa. Continuo il giro della casa. C’è una seconda porta nella cucina che accede ad un corridoio, lungo il quale sono appesi delle foto. Mi soffermo a guardarle. Ce ne sono due attaccate alle pareti, alla stessa distanza l’una dall’altra. C’è un ragazzo, vestito da militare, un po’ in carne con gli occhiali ed il pizzetto che abbraccia un suo commilitone. È sicuramente il padrone di casa. C’è poi la foto di gruppo, di tutti i commilitoni. Alla mia sinistra c’è una porta chiusa, la apro. È una camera da letto con un letto matrimoniale. La camera è molto spoglia. Poche decorazioni. La componente principale sono sempre i libri. Questa volta sono testi psicologici e filosofici, uniti da alcuni dizionari della lingua francese, italiana ed inglese ed uno dei sinonimi e contrari. Forse sono capitata in una casa di uno scrittore, o di un professore. Il mio giro di perlustrazione continua. Mancano ancora due stanze: un’altra camera da letto con un letto a castello, ed il bagno la stanza più piccola di tutta la casa. Ripercorro al contrario il corridoio ed esco fuori sulla terrazza. Il paesaggio è mozzafiato. Sono le 9 di sera passate, ed il sole è ormai tramontato dietro le montagne. Lascia, però quel rossore che si estende poi lungo tutta la baia. All’orizzonte si vede ancora il luccichio degli ultimi raggi del sole sul mare. Fra pochi minuti qualcuno dall’altra parte del mondo si sveglierà. Sotto il mio stesso cielo. Comincerà una nuova vita, lascerà la strada vecchia per quella nuova, butterà via il suo passato per essere una nuova persona.

2 commenti:

notus ha detto...

Beh a sto punto non puoi non continuare! Il pubblico chiede il continuo a gran voce!! e si sa... il pubblico va accontentato XD!
Molto bello il finale di questa terza parte! brava stellina mia! *****

Anonimo ha detto...

io non ho capito una cosa...il sole tramonta dietro le montagne o scompare all'orizzonte sul mare?