domenica 8 aprile 2012

Mah...


Non so.
Non capisco più.
Ultimamente è cosi.
Non sopporto più niente.
Risposte a domande che non esistono.
Le cerco, ma non le trovo, le formulo ma non escono.
Faccio passare del tempo, ma il tempo, inesorabile, non passa mai.
Faccio caso a sguardi, suoni, momenti, scenette, teatrini squallidi e telegiornali monotoni.
Cerco complicità, amicizia, qualcosa a cui aggrapparmi quando sono così, ma non capisco come comportarmi.
Nel mentre osservo ancora, anche mentre scrivo, e mi accorgo che ogni linea che inizio è più lunga della precedente.
Scrivendo è facile invertire le tendenze, per esempio ora la riga è più corta.
È bello avere il dominio sul proprio campo di azione, manipolarne il contenuto, rompere gli schemi, farsi parte di qualcosa di tuo.
Non so.
Non capisco più.
Non so dove vado a parare.
Anche le feste mi sembrano inutili.
Una sorta d’incantesimo al quale siamo dipendenti.
S’ignorano i significati, non vedo la gente contenta di fare festa.
Vedo solo il solito, il ripetitivo, il riempirsi di cibo senza un perché, senza un filo conduttore teso e saldo.
Ci guadagno solo un malessere temporaneo, uno stato di torpore e di palpitazioni, ai quali sempre più spesso segue un bruciore, interno, colmo di insopportazione.
E’ solo l’ultimo giorno di un qualcosa che ancora non riesco a vedere completo.
Tante novità già conosciute e osservate si ripetono e rinnovano e appaiono sempre più vecchie.
L’ovvio che ciclicamente si manifesta e in mezzo l’invano tentativo di svoltare all’improvviso.
Una curva stretta che non vuole chiudersi, ecco come vedo la mia parte di realtà.
Ma la strada è stretta e non basta, il mio mezzo non è cosi efficiente e performante.
Allora ecco che mi accorgo che devo rallentare.
Abbandonare i miei sensi momentaneamente.
Metterli in pausa, chiuderli in un cassetto e aspettare che siano nuovamente maturi nell’idea di un domani più appagante e convincente.
Non so se tutto questo ha senso.
Non so neanche se farò tutto quello che ho in mente di fare.
Mi piacerebbe possedere una visuale più alta e cogliere quel conduttore, quel filo rosso da poter staccare all’ultimo prima del disastro.
Non so
Forse avevo solo voglia di mettermi alla prova con i miei pensieri e litigarci qualche minuto tra un rutto e l’altro dopo il pranzo di Pasqua.

giovedì 23 febbraio 2012

Troppo o troppo poco Social?

Ok, lo ammetto sono veramente pessima, è 4 mesi che non aggiorno il blog. Sì, il maledetto Faccialibro mi ha preso più di quanto mi aspettassi e non è che non avessi cose da dire, però non so...probabilmente è più immediato, e quel "a cosa stai pensando"  è più immediato di una pagina di Word completamente bianca, no?
Novità dite? Uhm, non molto a parte il fatto che ho vinto la guerra che una certa persona mi aveva dichiarato, è entrata in sordina per poi scoppiare, ma l'importante è che i buoni prevalgano sui cattivi giusto? 
In questi mesi in compenso mi sono "specializzata" nella cucina e devo dire che mi piace molto, è rilassante.
Still unemployed but not for long, dal mese prossimo ricomincerò a lavorare dove ho già lavorato in passato, è proprio vero che è sempre meglio tenere buoni rapporti, così anche quando stai affogando avrai una possibilità in più che qualcuno ti getti un salvagente per portarti a riva. 
In questo periodo ho letto molti libri, uno in particolare mi ha lasciato un qualcosa dentro. Bello davvero. Magari posterò qualcosa a riguardo più avanti. 
Tenete botta my good friends e vi prometto che proverò a non essere inghiottita nuovamente da faccialibro o da qualsivoglia social network che qualcuno deciderà di aprire nei prossimi mesi.
Stay tuned!