mercoledì 17 settembre 2008

Buon Viaggio, Amore mio...

In attesa di una grande idea, del masterpiece che ogni scrittore spera un giorno di scrivere, ho deciso di scrivere qualche righe su quello che tutti chiamano “il vero amore”, conosciuto anche come “ l’altra metà della mela”.
Nelle ultime settimane ho avuto modo di imbattermi in due modi di pensiero e stili di vita completamente diversi, che non hanno potuto fare a meno di farmi riflettere.
Il primo modello di vita, se così può essere definito, è quello della tipica adolescente che tutti , chi prima o chi dopo, abbiamo passato. Ovvero quello dell’amore straziante, quello della serie “ rimarrò per sempre da sola” e del “ nessuno mi vuole”. Quel periodo poi passa, cresciamo ed impariamo ad amarci per quello che siamo, con i nostri pregi ed i nostri difetti. E quando crediamo che ormai stiamo bene con noi stessi e che stare da soli non è poi così tanto male e dopo innumerevoli delusioni, ecco che arriva quello “giusto”, l’altra parte della mela, la dolce metà o in qualsiasi altro modo vogliate chiamarlo. Ci mettiamo l’anima in pace, diamo il tutto e per tutto a questa persona, all’altra parte del nostro io. Ma ecco che entra in gioco, il secondo pensiero e stile di vita di cui parlavo prima, l’adolescente represso che c’è ancora in noi, che improvvisamente mette tutto in dubbio, iniziano i “ non so se ti amo ancora” ed i “ forse non sei più tu quello giusto”. E più ci si pensa, peggio si sta perché da un lato abbiamo la certezza che sia quello giusto, ma c’è una parte di noi che dice il contrario. Ed è così, che può anche finire una storia. La storia che si pensava che non avesse mai fine, quel legame speciale che si era formato, gli sguardi complici, un semplice sorriso per fare capire che si era con lui/lei. Tutto questo non c’è più...ed è straziante, ti divora dentro. Senti la mancanza di ogni piccola cosa, anche quel messaggio al mattino o la chiamata prima di andare a letto. Il primo pensiero che ti passa per la mente al mattino e che non se ne va per tutto il pomeriggio. Pensare che tutto quello che c’è stato non c’è più. E tu , che sei dall’altra parte della barricata che vorresti aiutare queste persone in difficoltà, sei impotente, sei la semplice spettatrice di quello che sta accadendo, e vorresti poter essere come una maga per poter portare indietro il tempo e fermarlo al tempo in cui, c’erano ancora quegli sguardi complici.
Ed ecco che mi viene naturale chiedere : ma allora esistono davvero queste due filosofie di vita? O semplicemente quando entriamo in crisi, torniamo un po’ tutti adolescenti?

2 commenti:

notus ha detto...

La mente umana è tremendamente complicata. Non si sa mai esattamente quello che ti può passare per la mente... e quello che passa per la mente della tua dolce metà. Si possono fare delle supposizioni ma niente di più. Ultimamente ho sentito diversi casi di gente che dopo anni di un rapporto che sembrava infinito sono entrati in crisi ... sempre però da parte di una delle due persone. A sto punto mi chiedo se non sia la società moderna a portarci verso queste crisi, dovute allo stress di tutti i giorni o a chissà che cosa. Spero di non provarlo mai sulla mia pelle comunque :D

Paul ha detto...

Mmmm, a me non è mai successo, ma del resto non sono mai stato impegnato in una relazione così seria (ne così duratura) da provocare certi pensieri.